HCC e cirrosi
Uso real-world di atezolizumab + bevacizumab in pazienti con carcinoma epatocellulare e cirrosi Child-Pugh A e B
Messaggi chiave
- Atezolizumab + bevacizumab è il nuovo standard di terapia per la prima linea del carcinoma epatocellulare avanzato.
- Questo studio conferma la riproducibilità in termini di efficacia e sicurezza della terapia atezolizumab + bevacizumab nella pratica di routine anche in pazienti con alterata funzionalità epatica.
Background
Cosa c’è di noto su questo argomento?
- Atezolizumab + bevacizumab (A + B) è il nuovo standard di terapia per la prima linea del carcinoma epatocellulare avanzato (HCC, hepatocellular carcinoma).
- Non vi sono evidenze sul suo uso nella pratica clinica nei pazienti con alterata funzionalità epatica.
Come è stato condotto questo studio?
- Questo studio retrospettivo, multicentrico, osservazionale, è stato condotto in 7 centri accademici di terzo livello e ha reclutato 64 pazienti consecutivi con HCC trattati con A + B.
- Le misure di outcome di efficacia comprendevano la sopravvivenza globale (OS, overall survival) e la sopravvivenza libera da progressione (PFS, progression-free survival) calcolate dal tempo di inizio di A + B e i tassi di risposta globale (ORR, overall response rates) e i tassi di controllo di malattia (DCR, disease control rates) definiti secondo Response Evaluation Criteria in Solid Tumors (RECIST, v1.1).
- Gli outcome di sicurezza comprendevano gli eventi avversi associati a terapia (TRAE, treatment-related adverse events) gradati (G) secondo CTCAE v5.0.
Risultati
Cosa aggiunge questo studio?
- Dei 64 pazienti eleggibili, 54 avevano HCC da BCLC stadio C (84%), secondario a cirrosi da epatite C (n = 24; 37%), da epatite B (n = 10; 16%),e da eziologia non virale (n = 40; 47%).
- La funzionalità epatica è stata classificata come Child-Pugh (CP) A in 46 pazienti (72%), B7 in 7 (11%), B8 in 8 (12%), e B9 in 3 (5%).
- Il performance status (PS) ECOG dei pazienti era di 0 (n = 39; 61%) e 1 (n = 25; 39%).
- L’endoscopia del tratto gastroenterico superiore preterapia è stata eseguita in 44 pazienti (69%), con il riscontro di varici gastroesofagee in 18 pazienti (40%) rispettivamente di grado 1 (n = 12, 27%), 2 (n = 4, 9%) e 3 (n = 2, 4%).
- Dopo un follow-up mediano di 6,8 mesi (IC 95%: 5,5-8,0), la OS mediana (mOS) era di 11,7 mesi (IC 95%: 6,2-17,3) mentre il tempo libero da progressione mediano (mPFS) era di 6,97 mesi (IC 95%: 2,9-11,0). ORR e DCR erano rispettivamente del 26 e del 62%.
- TRAE di ogni grado sono stati riscontrati in 43 pazienti (67%): 12 pazienti (18%) hanno avuto TRAE di grado ≥3: 7 (11%) associati ad atezolizumab e 5 (8%) a bevacizumab.
- La tossicità ha causato interruzione della terapia in 3 pazienti (5%).
- Rispetto a CP-A, i pazienti con CP-B avevano OS più breve (11,7 mesi [IC 95%: 10,3-13,2] vs. 6,5 mesi (IC 95%: 3,5-9,5), p = 0,029) e PFS più breve (9,1 mesi [IC 95%: 5,4-12,8] vs. 2,3 mesi [IC 95%: 1,7-2,9], p = 0,001), senza differenze di ORR o DCR.
- Il tasso di TRAE non è risultato significativamente diverso nelle varie classi CP.
- LA mOS era significativamente maggiore nei pazienti che raggiungevano risposta radiologica (12,7 mesi [IC 95%: non raggiunta] vs. 11,0 mesi [IC 95%: 5,5-16,5], p = 0,04).
- La presenza e il grado delle varici non è risultato correlato a TRAE associati a bevacizumab.
Conclusioni e prospettive
Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?
- Questo studio conferma la riproducibilità in termini di efficacia e sicurezza della terapia A + B nella pratica di routine.
- Nonostante la OS e la PFS inferiore rispetto a CP-A, A + B si associa a tollerabilità e risposta radiologica analoga nei pazienti CP-B, fornendo una valutazione prospettica di A + B in questa popolazione non trattata.
Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno