Focus on EPATOCARCINOMA

Dall’ASCO Gastrointestinal Cancers Symposium 2022

HCC e NASH

Risposte all’immunoterapia nei pazienti con carcinoma epatocellulare con cirrosi da steatoepatite non alcolica

Presentato da: Jeremy Chang*, et al.
*UC San Diego, La Jolla, CA; USA

Messaggi chiave

  • Recenti studi preclinici suggeriscono che la monoterapia con farmaci diretti contro PD-1 non causi riduzione del carcinoma epatocellulare in caso di steatoepatite non alcolica sottostante.
  • Questo studio retrospettivo ha osservato tassi significativamente maggiori di progressione di malattia come migliore risposta all’immunoterapia nei pazienti con carcinoma epatocellulare e cirrosi sottostante da steatoepatite non alcolica rispetto a quelli senza.
  • Ulteriori studi prospettici potranno chiarire l’impatto dell’eziologia dell’epatopatia sottostante sulla risposta all’immunoterapia nel carcinoma epatocellulare.

Background

Cosa c’è di noto su questo argomento?

  • Negli USA il carcinoma epatocellulare (HCC, hepatocellular carcinoma) è la causa in più rapida crescita di mortalità da cancro.
  • Recenti studi preclinici suggeriscono che la monoterapia con farmaci diretti contro PD-1 (programmed cell death protein 1) non causi riduzione dell’HCC in caso di steatoepatite non alcolica (NASH, nonalcoholic steatohepatitis) sottostante.
  • Sono tuttavia necessari ulteriori studi per chiarire l’impatto dell’immunoterapia sui pazienti con HCC associata a NASH.

Come è stato condotto questo studio?

  • Si tratta di uno studio retrospettivo su singolo centro che analizza le migliori risposte all’immunoterapia in pazienti con HCC e cirrosi sottostante da NASH.
  • I pazienti sono stati divisi in due gruppi: quelli con HCC associato a cirrosi NASH e quelli con HCC senza cirrosi NASH.
  • Tutti i pazienti sono stati trattati con immunoterapia come agente singolo o in associazione con altre terapie oncologiche, ed è stata effettuata una valutazione della risposta nel corso della terapia.

Risultati

Cosa aggiunge questo studio?

  • Complessivamente sono stati inclusi 79 pazienti: 15 pazienti nel gruppo HCC associato a cirrosi NASH e 64 pazienti nel gruppo HCC senza cirrosi NASH.
  • Analizzando la miglior risposta all’immunoterapia, 7 pazienti (46,7%) con HCC e cirrosi NASH hanno avuto progressione di malattia come migliore risposta vs. 7 pazienti (10,9%) con HCC senza cirrosi NASH (risk ratio 4,27, p = 0,004).
  • Inoltre, per il gruppo senza cirrosi NASH, 57 pazienti (89,1%) hanno avuto controllo di malattia (malattia stabile, risposta parziale o risposta completa) con l’immunoterapia vs. 8 pazienti (53,3%) nel gruppo con HCC associato a cirrosi NASH (risk ratio 1,67, p = 0,004).
  • Non si sono osservate differenze significative nell’età, genere dei pazienti o agenti immunoterapici utilizzati nei due gruppi, ma c’era una percentuale significativamente maggiore di pazienti di etnia ispanica nel gruppo con HCC senza cirrosi NASH (p = 0,006).
  • Guardando a tutti i soggetti in studio, i pazienti di etnia ispanica non sembrano avere un rischio significativamente maggiore di progressione di malattia rispetto ai pazienti di etnia non ispanica (p = 0,07).

Conclusioni e prospettive

Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?

  • In questo studio sono stati osservati tassi significativamente maggiori di progressione di malattia come migliore risposta all’immunoterapia nei pazienti con HCC e cirrosi NASH rispetto a quelli senza cirrosi NASH.
  • Con l’uso sempre più diffuso dell’immunoterapia nei pazienti con HCC saranno necessari ulteriori studi prospettici per chiarire l’impatto dell’eziologia dell’epatopatia sottostante sulla risposta all’immunoterapia.

 

Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno


Report

Outcome dei beta-bloccanti nel carcinoma epatocellulare trattato con inibitori del checkpoint immune
Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

HCC e beta-bloccanti

Effetto della terapia con inibitori del checkpoint immune nel carcinoma epatocellulare sulla base dell’epatopatia sottostante
Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

HCC e ICI

Conversione di carcinoma epatocellulare inizialmente non resecabile con terapia di tripla combinazione (lenvatinib, anticorpi anti-PD-1, terapia transarteriosa): analisi retrospettiva
Tianqiang Song*, et al.
*Liver Cancer Center, Tianjin Medical University Cancer Institute & Hospital, Tianjin, China

HCC e tripla combinazione

Il recettore CCK-B: un nuovo target per la terapia nel carcinoma epatocellulare
Aiwu Ruth He*, et al.
*Georgetown University Lombardi Comprehensive Cancer Center, Washington, DC; USA

HCC e nuove terapie

Profilo molecolare del carcinoma epatocellulare nei pazienti anziani versus giovani: l’età conta?
Sukeshi Patel Arora*, et al.
*Mays Cancer Center, University of Texas Health San Antonio, San Antonio, TX; USA

HCC e anziani

RATIONALE-208: outcome clinici dei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato precedentemente trattato nei quali si riscontra aumento del DNA del virus dell’epatite B in corso di terapia con tislelizumab
Ann-Lii Cheng*, et al.
*Department of Oncology, National Taiwan University Cancer Center and National Taiwan University Hospital, Taipei, Taiwan

HCC e HBV

ABC-HCC: un trial di fase 3b randomizzato, multicentrico, open-label su atezolizumab + bevacizumab versus chemioembolizzazione transarteriosa nel carcinoma epatocellulare in stadio intermedio
Friedrich Foerster*, et al.
*Dept. of Internal Medicine I, University Medical Center of the Johannes Gutenberg University Mainz, Mainz, Germany

HCC avanzato

Uso real-world di atezolizumab + bevacizumab in pazienti con carcinoma epatocellulare e cirrosi Child-Pugh A e B
Antonio D’Alessio*, et al.
*Imperial College, London, United Kingdom

HCC e cirrosi