HCC e TKI
Uno studio retrospettivo monocentrico che indaga l’efficacia dell’uso sequenziale di inibitori delle tirosin chinasi in pazienti con carcinoma epatocellulare
Messaggi chiave
- I pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato o intermedio non candidato a terapia locoregionale sono trattati con inibitori delle tirosin chinasi.
- Studi precedenti hanno dimostrato aumento della sopravvivenza globale confrontando un singolo farmaco con il placebo, ma pochi hanno valutato gli outcome nei pazienti trattati con uno o più inibitori delle tirosin chinasi.
- Questa analisi suggerisce che una maggior durata di terapia con inibitori delle tirosin chinasi (misurata in cicli) possa essere associata ad aumento della sopravvivenza globale nei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato.
Background
Cosa c’è di noto su questo argomento?
- Il carcinoma epatocellulare (HCC, hepatocellular carcinoma) è la terza causa più comune di mortalità da cancro.
- In UK i pazienti con malattia avanzata o intermedia non candidati a terapia locoregionale sono trattati con inibitori delle tirosin chinasi (TKI).
- Sorafenib (SOR) rimane la scelta approvata in prima linea, mentre lenvatinib (LEN) e regorafenib (REG) sono utilizzati come terapia di prima linea alternativa o in seconda linea.
- Studi precedenti hanno dimostrato aumento della sopravvivenza globale confrontando un singolo farmaco con il placebo, ma pochi hanno valutato gli outcome nei pazienti trattati con uno o più TKI.
Come è stato condotto questo studio?
- I dati sono stati raccolti dai pazienti trattati con TKI per HCC tra il gennaio 2016 e il settembre 2020 nel Barts Health NHS Trust di Londra.
- È stato utilizzato il sistema di cartelle elettroniche per ricavare le informazioni riguardanti la terapia.
- È stato calcolato il coefficiente di correlazione non parametrico di Pearson utilizzando il software IBM SPSS per indagare la durata della terapia con TKI e la sopravvivenza globale.
Risultati
Cosa aggiunge questo studio?
- In questa coorte sono stati inclusi 64 pazienti, 17% (n = 11) femmine, 83% (n = 53) maschi.
- L’età mediana era di 68 anni (range 38-92 anni) e la sopravvivenza mediana dalla diagnosi era di 19 mesi (range 4-106 mesi).
- 51 pazienti sono stati trattati con 1 TKI, 12 con 2 e 1 paziente ha ricevuto 3 TKI in sequenza.
- Non si è osservata correlazione significativa tra il numero di cicli di SOR o LEN ricevuti e la sopravvivenza globale (p = 0,387), ma si è osservata una correlazione statisticamente significativa nel gruppo di pazienti trattati con SOR e poi REG (rs = 0,973, p = 0,000).
- Si è osservata anche una correlazione statisticamente significativa (rs = 0,360, p = 0,004) tra il numero cumulativo di cicli di terapia con TKI e la sopravvivenza globale per tutti i pazienti (es. solo SOR, solo LEN e pazienti trattati con più di un TKI).
Conclusioni e prospettive
Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?
- La presente analisi suggerisce che, nella coorte considerata, una maggior durata di terapia con TKI (misurata in cicli) possa essere associata ad aumento della sopravvivenza globale nei pazienti con HCC avanzato.
- Saranno necessari ulteriori dati per indagare l’impatto sulla qualità di vita nel corso della terapia.
Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno