Focus on EPATOCARCINOMA

Dall’ASCO Gastrointestinal Cancers Symposium 2022

HCC e beta-bloccanti

Outcome dei beta-bloccanti nel carcinoma epatocellulare trattato con inibitori del checkpoint immune

Presentato da: Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

Messaggi chiave

  • Molti studi hanno dimostrato che l’uso di beta-bloccanti nei pazienti con cirrosi può ridurre il rischio di sviluppare carcinoma epatocellulare, e nei pazienti con carcinoma epatocellulare i beta-bloccanti possono migliorare la sopravvivenza globale.
  • I pazienti che hanno utilizzato beta-bloccanti in corso di immunoterapia per carcinoma epatocellulare non resecabile non hanno avuto differenze statisticamente significative nella sopravvivenza globale o nel tasso di risposta globale rispetto ai pazienti che non li hanno utilizzati.

Background

Cosa c’è di noto su questo argomento?

  • L’ipertensione portale aumenta la permeabilità intestinale, le disbiosi e la traslocazione batterica causando uno stato infiammatorio che può far progredire l’epatopatia.
  • Molti studi hanno tuttavia dimostrato che l’utilizzo di beta-bloccanti (BB) in pazienti con cirrosi può ridurre il rischio di sviluppare carcinoma epatocellulare (HCC, hepatocellular carcinoma), e nei pazienti con HCC i BB possono migliorare la sopravvivenza globale (OS, overall survival).
  • Recentemente gli inibitori del checkpoint immune (ICI) sono diventati la prima linea di terapia nei pazienti con HCC non resecabile.
  • Scopo di questo lavoro è stato valutare se l’uso di BB conferisca benefici di sopravvivenza nei pazienti trattati con ICI utilizzando dati real-world.

Come è stato condotto questo studio?

  • È stata condotta una revisione retrospettiva delle cartelle di pazienti con HCC trattati con ICI dal 2017 al 2019 in 13 centri in Nordamerica, Europa e Asia per valutare l’associazione tra uso di BB e OS, e tra uso di BB e tasso di risposta globale (ORR, overall response rate).
  • Sono stati usati modelli di regressione logistica univariata e multivariata per valutare le associazioni e sono state effettuate analisi di sopravvivenza con il metodo di Kaplan Meier.

Risultati

Cosa aggiunge questo studio?

  • È stato valutato un totale di 578 pazienti. L’età mediana della coorte era di 65 anni, e l’80% dei soggetti erano maschi.
  • La maggior parte dei pazienti (70%) aveva la cirrosi. Le cause dell’epatopatia erano le seguenti: epatite B (22%), epatite C (36%), alcol (20,8%) e steatoepatite non alcolica (13%).
  • La maggior parte dei pazienti (73,5%) aveva una epatopatia classe A di Child Pugh (CP), e un buon performance status con punteggio ECOG 0 (52%) o 1 (45%).
  • La maggior parte dei pazienti (75%) trattati con ICI ha ricevuto solo un inibitore di PD-1.
  • Si sono verificati 360 decessi (62% dei pazienti) con un follow-up mediano di 30,8 mesi (quartili: 17,2-40,3 mesi).
  • 203 pazienti (35%) hanno utilizzato BB in un qualunque momento in corso di terapia con ICI. Il 51% di questi pazienti utilizzava BB non selettivi mentre il 49% assumeva un BB cardio-selettivo.
  • L’uso di BB non correlava in modo significativo con la OS (hazard ratio, 1,12; IC 95%: 0,9-1,39; p = 0,298) o l’ORR (odds ratio, 0,84; IC 95%: 0,54-1,31; p = 0,451) alle analisi univariata o multivariata.

Conclusioni e prospettive

Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?

  • Dai risultati di questo studio, i pazienti che hanno utilizzato BB in corso di immunoterapia per HCC non resecabile non hanno differenze statisticamente significative nella OS o nell’ORR rispetto a pazienti che non utilizzato usato BB.
  • Sono necessari maggiori studi per indagare l’effetto del BB sul microbioma, sull’attivazione immune e sull’HCC.

 

Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno


Report

Effetto della terapia con inibitori del checkpoint immune nel carcinoma epatocellulare sulla base dell’epatopatia sottostante
Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

HCC e ICI

Conversione di carcinoma epatocellulare inizialmente non resecabile con terapia di tripla combinazione (lenvatinib, anticorpi anti-PD-1, terapia transarteriosa): analisi retrospettiva
Tianqiang Song*, et al.
*Liver Cancer Center, Tianjin Medical University Cancer Institute & Hospital, Tianjin, China

HCC e tripla combinazione

Il recettore CCK-B: un nuovo target per la terapia nel carcinoma epatocellulare
Aiwu Ruth He*, et al.
*Georgetown University Lombardi Comprehensive Cancer Center, Washington, DC; USA

HCC e nuove terapie

Profilo molecolare del carcinoma epatocellulare nei pazienti anziani versus giovani: l’età conta?
Sukeshi Patel Arora*, et al.
*Mays Cancer Center, University of Texas Health San Antonio, San Antonio, TX; USA

HCC e anziani

RATIONALE-208: outcome clinici dei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato precedentemente trattato nei quali si riscontra aumento del DNA del virus dell’epatite B in corso di terapia con tislelizumab
Ann-Lii Cheng*, et al.
*Department of Oncology, National Taiwan University Cancer Center and National Taiwan University Hospital, Taipei, Taiwan

HCC e HBV

ABC-HCC: un trial di fase 3b randomizzato, multicentrico, open-label su atezolizumab + bevacizumab versus chemioembolizzazione transarteriosa nel carcinoma epatocellulare in stadio intermedio
Friedrich Foerster*, et al.
*Dept. of Internal Medicine I, University Medical Center of the Johannes Gutenberg University Mainz, Mainz, Germany

HCC avanzato

Uso real-world di atezolizumab + bevacizumab in pazienti con carcinoma epatocellulare e cirrosi Child-Pugh A e B
Antonio D’Alessio*, et al.
*Imperial College, London, United Kingdom

HCC e cirrosi