HCC e tripla combinazione
Conversione di carcinoma epatocellulare inizialmente non resecabile con terapia di tripla combinazione (lenvatinib, anticorpi anti-PD-1, terapia transarteriosa): analisi retrospettiva
Messaggi chiave
- La terapia di tripla associazione con lenvatinib, anticorpi anti-PD-1 e terapia transarteriosa è ben tollerata.
- Essa è anche efficace nel convertire il carcinoma epatocellulare potenzialmente resecabile in patologia resecabile.
Background
Cosa c’è di noto su questo argomento?
- La terapia di associazione con inibitori delle tirosin chinasi e anticorpi anti-PD1 può consentire in pazienti selezionati con carcinoma epatocellulare (HCC, hepatocellular carcinoma) inizialmente non resecabile la conversione a resezione chirurgica.
- Questo studio ha valutato la conversione dopo terapia di tripla associazione con lenvatinib (LEN), anticorpi anti-PD-1 e terapia transarteriosa.
Come è stato condotto questo studio?
- Sono state riviste retrospettivamente le cartelle di 117 pazienti consecutivi con HCC non resecabile/avanzato trattati con terapia di tripla associazione tra dicembre 2018 e ottobre 2020 al Tianjin Medical University Cancer Institute & Hospital (Cina).
- I pazienti eleggibili dovevano avere HCC potenzialmente resecabile, definito come ≥1 dei seguenti criteri:
- fegato residuo stimato dopo resezione radicale (R0) di <40 o <30% rispettivamente in pazienti con/senza cirrosi;
- resezione R0 tecnicamente difficile da completare;
- punteggio Child-Pugh ≥7, ECOG performance status ≥1;
- trombo tumorale nella vena porta o vena cava inferiore;
- metastasi extraepatiche resecabili.
- Il primo endpoint era la percentuale di pazienti sottoposti a resezione con successo (tasso di conversione).
- Gli endpoint secondari comprendevano il tasso di risposta obiettiva (ORR, objective response rate), il tasso di controllo di malattia (DCR, disease control rate), la sopravvivenza libera da malattia (DFS, disease-free survival) a 6 mesi e la sicurezza.
Risultati
Cosa aggiunge questo studio?
- Dei 37 pazienti inclusi nell’analisi, tutti sono stati trattati con LEN e anticorpi anti-PD-1 con chemioembolizzazione transarteriosa (TACE, transarterial chemoembolization; n = 22), infusione di chemioterapia nell’arteria epatica (HAIC, n = 9) o entrambe (n = 6).
- Il tasso di conversione era del 40,5% (15) e l’ORR e DCR erano rispettivamente del 67,7 e 86,5% secondo RECIST v1.1 e del 75,7 e 86,5% secondo mRECIST.
- Il tempo mediano di conversione era di 4 mesi (range: 2-15).
- Dopo un tempo di follow-up mediano postoperatorio di 10 mesi (IC 95%: 6,42-13,58), il tasso di DFS a 6 mesi era del 93%.
- Complessivamente, l’89,2% dei pazienti ha avuto ≥1 evento avverso associato a terapia (TEAE, treatment emergent adverse event) e il 29,7% ha avuto un TEAE di grado 3-4; il più comune era l’ipertensione (18,9%, n = 7).
Conclusioni e prospettive
Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?
- La terapia di tripla associazione con LEN, anticorpi anti-PD-1 e terapia transarteriosa è ben tollerata ed efficace nel convertire HCC potenzialmente resecabile in patologia resecabile.
- Tali rilievi necessitano di conferma da futuri studi prospettici.
Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno