Focus on EPATOCARCINOMA

Dall’ASCO Gastrointestinal Cancers Symposium 2022

HCC e anziani

Profilo molecolare del carcinoma epatocellulare nei pazienti anziani versus giovani: l’età conta?

Presentato da: Sukeshi Patel Arora*, et al.
*Mays Cancer Center, University of Texas Health San Antonio, San Antonio, TX; USA

Messaggi chiave

  • Gli studi retrospettivi dimostrano come i pazienti anziani con carcinoma epatocellulare potrebbero avere una sopravvivenza aumentata rispetto a quelli più giovani.
  • Nella popolazione anziana con carcinoma epatocellulare si è osservato un aumento delle alterazioni nei driver oncogenici e nella presenza di cellule T CD8+ e B.
  • L’aumentata presenza di molecole coinibitorie suggerisce una possibile evasione immune.

Background

Cosa c’è di noto su questo argomento?

  • La prevalenza del carcinoma epatocellulare (HCC, hepatocellular carcinoma) sta aumentando negli anziani, di pari passo con l’aumento dell’incidenza e l’invecchiamento della popolazione mondiale.
  • Gli studi retrospettivi dimostrano come i pazienti anziani con HCC potrebbero avere una sopravvivenza aumentata rispetto a quelli più giovani.
  • Mancano tuttavia dati sulle differenze genomiche e biologiche che, se identificate, potrebbero cambiare potenzialmente il modo in cui trattiamo la malattia nei pazienti giovani vs. anziani.
  • È quindi necessario caratterizzare meglio il paesaggio molecolare della malattia in modo età-specifico.
  • Questo studio ha analizzato l’associazione dell’età con le alterazioni genomiche e con la risposta terapeutica a sorafenib in una coorte di pazienti con HCC avanzato sottoposti a profilo molecolare completo.

Come è stato condotto questo studio?

  • Sono stati analizzati 487 campioni di HCC (escluse le varianti) utilizzando Next Generation Sequencing (pannello di 592 geni, NextSeq), Whole Exome e Whole Transcriptome Sequencing (NovaSeq) e IHC presso il Caris Life Sciences (Phoenix, AZ; USA).
  • La positività per PD-L1 è stata determinata con IHC (clone SP-142, cutoff ≥1, 1%).
  • Come indice di carico mutazionale tumorale (TMB, tumor mutational burden) è stata utilizzata la misura delle mutazioni somatiche totali per Mb.
  • Le popolazioni delle cellule immunitarie sono state determinate con analisi microenvironment cell population (MCP) di misura dell’espressione di RNA.
  • La sopravvivenza globale (OS, overall survival) calcolata dalla raccolta tissutale fino all’ultimo contatto e il tempo in terapia (TOT, time on treatment) con sorafenib sono stati estratti dai dati delle assicurazioni e calcolati con curve di Kaplan-Meier.
  • L’analisi statistica è stata effettuata con il chi-quadro, i test esatto di Fischer e il Wilcoxon rank sum, con valori di p aggiustati per confronti multipli e q <0,05.

Risultati

Cosa aggiunge questo studio?

  • Le differenze nel panorama molecolare dell’HCC stratificate per età del paziente sono state valutate utilizzando una classificazione ternaria basata su una deviazione standard dall’età media [età media = 65; <53: A1 (n = 51), 53-77: A2 (n = 361), >77: A3 (n = 75)].
  • Con l’età, la frequenza di mutazioni di CTNNB1 (A1 = 13,04%, A2 = 33,43%, A3 = 38,24%) e TERT (A1 = 25%, A2 = 68,84%, A3 = 76,92%) aumentava, mentre quella di ATM (A1 = 6,52%, A2 = 0,93%, A3 = 1,49%) diminuiva (p <0,05, q >0,05).
  • Con l’età si osservavano incrementi esponenziali dell’espressione mediana di TMB (A2/A1 = 1,33, A3/A1 = 1,33, p <0,01), di LAG3 (A2/A1 = 1,75, A3/A1 = 1,93 p <0,01), di CTLA4 (A2/A1 = 2,05, A3/A1 = 2,15, p <0,05); un aumento della frazione mediana di cellule T CD8+ (A2/A1 = 1,37, A3/A1 = 1,50, p <0,05) e cellule B (A3/A1 = 3,01 p <0,05) e una riduzione dei fibroblasti associati al cancro (A1/A2 = 0,62, A1/A3 = 0,69, p <0,01).
  • PD-L1 non è risultato statisticamente significativo. Mentre non si è osservata alcuna variazione nella OS, è stato osservato un minore TOT per sorafenib nei pazienti di età >65 (p = 0,013).

Conclusioni e prospettive

Qual è l’impatto di questo studio sulla pratica clinica?

  • Nella popolazione anziana con HCC si è osservato aumento di alterazioni nei driver oncogenici e nella presenza di cellule T CD8+ e B.
  • L’aumentata presenza di molecole co-inibitorie suggerisce una possibile evasione immune.
  • Si è osservato un ridotto TOT per sorafenib; saranno tuttavia necessari studi aggiuntivi per valutare l’impatto delle alterazioni molecolari sugli outcome per sorafenib e le nuove terapie (es. immunoterapia) negli anziani.

 

Funding: ---
Disclosure: per il presentatore, nessuno


Report

Outcome dei beta-bloccanti nel carcinoma epatocellulare trattato con inibitori del checkpoint immune
Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

HCC e beta-bloccanti

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Linda Wu*, et al.
*Tisch Cancer Institute, Mount Sinai Hospital, New York, NY; USA

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RATIONALE-208: outcome clinici dei pazienti con carcinoma epatocellulare avanzato precedentemente trattato nei quali si riscontra aumento del DNA del virus dell’epatite B in corso di terapia con tislelizumab
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*Department of Oncology, National Taiwan University Cancer Center and National Taiwan University Hospital, Taipei, Taiwan

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*Dept. of Internal Medicine I, University Medical Center of the Johannes Gutenberg University Mainz, Mainz, Germany

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*Imperial College, London, United Kingdom

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